27 gennaio 2012

Friburgo, il quartiere Vauban, i trasporti. Riflessioni

Scrivo queste osservazioni di getto, dopo aver partecipato questa sera alla presentazione del piano da parte di Andreas Hildebrandt e, nonostante una sostanziale ammirazione per i principi di sostenibilita' che sembrano essere sottesi dal piano in discussione, mi restano alcune perplessita' 1- in primo luogo rilevo la mancanza di una tradizionalissima, circonvallazione. L' impianto sostanzialmente radiale della rete dei tram di Friburgo, per quanto dotato di parziali connessioni trasversali, privilegiando per ogni linea le direttrici centro-periferia, sembra carente di tratte di collegamento tra i quartieri perifierici. Ovvero, il collegamento tra i quartieri periferici sembra avvenire secondo tragitti che necessariamente transitano attraverso , o in prossimita',del nodo centrale,sovraccaricandolo , allungando i tempi di percorrenza e isolando tra loro le diverse periferie; 2- Con riferimento ai due quartieri di nuova formazione, rispettivamente con capacita' insediativa di 5.000 e 12.000 abitanti, Hildebrandt ha riferito una modalita' organizzativa ispirata a principi di sostenibilita' che prevede: A) l'esclusione delle auto dal quartiere, consentendo solo il carico e scarico e il transito limitato a queste funzioni; B)Divieto di parcheggio su strada pubblica, assenza di parcheggi privati e allestimento di un'area parcheggio esterna al quartiere, con stalli che devono essere acquistati dai residenti; C) allestimento di una tramvia che attraversa longitudinalmente il quartiere, in modo che i residenti dispongano di una fermata di tram alla massima distanza di 500 mt. D) soddisfazione dei bisogni primari e quotidiani all'interno del quartiere. l'operazione e' stata attuata attraverso la vendita dei terreni di proprieta' pubblica ai privati che qui hanno edificato e con il ricavato, il comune ha finanziato la costruzione della tramvia gestita dalla societa' di trasporti. Sorgono i seguenti dubbi 1) quale è l'etá media dei nuovi residenti? Perchè 500 mt per raggiungere la fermata del tram? Mi sembra una distanza considerevole per un bambino o per un anziano. 2) Si stima geometricamnte che non piu'del 30 /100 degli immobili in questi quartieri sia posto ad una distanza comoda dalla fermata del tram ( 100-200mt) Il restante 70/100 e' posto di necessita' ad una distanza superiore (200-500 mt) come agisce questa situazione sul valore degli immobili diversamente collocati all'interno dei quartieri? 3) Se e' vero che la tramvia e' stata finanziata attraverso la vendita dei terreni di proprieta' pubblica, perche' gli attuali profitti risultano a favore della societa' di trasporti pubblici Che vantaggio ricava dall'operazione investimento pubblico? 4)E'davvero sostenibile che solo chi puo'acquistare uno stallo per il parcheggio della propria auto sia messo in condizione di poterne possedere una? In sostanza, siamo ancora di fronte ad un piano urbano x WASP? Un piano pensato per persone con capacita' di reddito, giovani, attive,produttive, indipendenti e dotate di tutte le necessarie protesi infomatiche,visto che anche la partecipazione,ha riferito Hildebrandt, si e' tradotta in una forma di consultazione della popolazione attraverso Internet, che come sappiamo non e' proprio accessibile a tutti -per eta', censo, lingua-. Leggo all'indirizzo http://www.cafebabel.it/article/23575/eco-quartieri-democrazia-e-ecologia-si-incontrano-a-friburgo.html Dietro la facciata di modernità e progresso umano di questo quartiere esiste tuttavia qualche imperfezione. La pace a volte inganna, e può dissimulare alcune realtà molto criticabili. Per cominciare non si può certo parlare di integrazione sociale: il 75% degli abitanti sono quadri di alto livello. Le vetrate degli appartamenti assomigliano a vetrine: non bisogna avere nulla da nascondere a Vauban. Tutto è pulito, impeccabile e visibile. Ma dalla strada. Nel 2005, un avvenimento in particolare ha turbato la pace del quartiere. La società che gestisce gli immobili del quartiere ha sfrattato una famiglia con cinque bambini a seguito di lamentele. Il vicinato sosteneva che i bambini erano troppo rumorosi, e che i genitori non adempivano al loro ruolo educativo.

1 commento:

  1. Emanuela Tura31/01/12, 13:56

    Ero presente alla presentazione e le mie riflessioni forse sono più da ambientalista che da architetto.
    Sinceramente ho visto illustrare un mondo possibile, possibile appunto riferito alla Germania, ai tedeschi,nazione e popolo che affrontano i problemi in modo diverso da noi e non necessariamente meglio.
    Bisogna riconoscere, in questo caso, che le problematiche della coabitazione tra pedoni, biciclette, auto private e trasporto pubblico hanno saputo leggerle già nel 1974, hanno provato ad affrontarle ed oggi ci mostrano i risultati.
    Se questi risultati siano il meglio sulla faccia della terra o si offrano a giudizi contrastanti, per me va tutto bene, però mi riempie il cuore vedere che qualcuno ci crede, ci prova e realizza il suo progetto e a distanza di 40 anni, pare che non siano del tutto negativi, né il sogno, né la realtà derivata.
    In generale nella discussione sono stata sollecitata da due riflessioni:

    1. la conferma che la qualità dell’aria non è modificabile solo con un cambiamento della mobilità e questa affermazione rende inutile i nostri affanni divisi tra blocco totale della circolazione, targhe alterne, euro 1.2, 12 giorni di esubero consecutivi sono inaccettabili per la salute pubblica e necessitano di provvedimenti ma se al 13° giorno soffia un po’ di vento azzeriamo tutto e ricominciamo a contare e la salute ridiventa privata.
    E’ evidente che la qualità della vita nelle città non passa solo attraverso l’aria che respiriamo e se a Friburgo in 40 anni il trasporto pubblico continua a registrare nuovi utenti con percentuali inimmaginabili da noi (nonostante gli esuberi che farebbero dire a noi “se non è utile allora tanto vale che usi la mia macchina”), forse gli abitanti di Friburgo hanno riscoperto che il corpo umano ha delle potenzialità e delle risorse da mettere in campo se non usa sempre e solo l’automobile.

    2. che qualunque sia la scelta politica, la sua validità è sostenuta dalla capacità di interagire con l’emotività delle persone, dal chiamarle a partecipare ad un progetto collettivo dove ogni singolo, con il proprio comportamento, può essere determinante alla realizzazione del sogno.

    Comprendo il limite di ciò che ho scritto: se il sogno è malvagio e si è molto bravi a venderlo il peggio è garantito; prego di considerare le mie riflessioni solo in relazione al sogno di una mobilità sostenibile ed alla sua realizzazione, d’altra parte se i cittadini di Friburgo politicamente sono schierati per il 65% con i Verdi, mi viene da pensare che siano felici ed orgogliosi di quel sogno collettivo che hanno contribuito a tradurre in realtà.

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